Piante Velenose
•Agrifoglio: i frutti sono velenosi solo per gli esseri umani
• Angelica: l'olio essenziale, a forti dosi, può dare delle intossicazioni;
• Anemone: velenoso il fusto e le foglie;
• Artemisia: dannosa per le donne in gravidanza;
• Assenzio: l'essenza è tossica;
• Belladonna: è detta anche erba della strega; è pericolosissima! provoca allucinazioni, delirio, avvelenamento con effetti anche mortali; (in ogni caso avevo già mandato in passato un compitino riguardante solo ed esclusivamente questa erba!)
• Brionia: le bacche e le radici sono velenose;
• Camomilla: da non usare per le donne in gravidanza, può dare complicazioni;
• Cicuta: dà avvelenamenti mortali:Tutta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte. Ciò è dovuto alla presenza di cinque diversi alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina — una neurotossina — è l'alcaloide più attivo ed agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari. La pianta è tossica sia per il bestiame che per l'uomo, e per questo motivo essa viene ignorata dagli erbivori. La dose letale per un cavallo è di circa 2 chilogrammi di foglie, mentre poco più di mezzo chilogrammo è sufficiente per una vacca. La dose letale per una pecora si aggira intorno ai 2 ettogrammi. I volatili in genere invece ne sono immuni.
• Angelica: l'olio essenziale, a forti dosi, può dare delle intossicazioni;
• Anemone: velenoso il fusto e le foglie;
• Artemisia: dannosa per le donne in gravidanza;
• Assenzio: l'essenza è tossica;
• Belladonna: è detta anche erba della strega; è pericolosissima! provoca allucinazioni, delirio, avvelenamento con effetti anche mortali; (in ogni caso avevo già mandato in passato un compitino riguardante solo ed esclusivamente questa erba!)
• Brionia: le bacche e le radici sono velenose;
• Camomilla: da non usare per le donne in gravidanza, può dare complicazioni;
• Cicuta: dà avvelenamenti mortali:Tutta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte. Ciò è dovuto alla presenza di cinque diversi alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina — una neurotossina — è l'alcaloide più attivo ed agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari. La pianta è tossica sia per il bestiame che per l'uomo, e per questo motivo essa viene ignorata dagli erbivori. La dose letale per un cavallo è di circa 2 chilogrammi di foglie, mentre poco più di mezzo chilogrammo è sufficiente per una vacca. La dose letale per una pecora si aggira intorno ai 2 ettogrammi. I volatili in genere invece ne sono immuni.
Il veleno agisce anche indirettamente, cioè può portare ad avvelenamento anche in seguito ad ingestione di un animale che se ne era cibato in precedenza. La cicuta venne usata anche per eseguire condanne a morte, come avvenne per Socrate nella primavera del 399 a.C..
Aconito - Aconitum napellus
Aconito - Aconitum napellus
E' una pianta dal portamento elegante che può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza. In alto porta un grappolo di fiori di un bellissimo colore azzurro-turchino, che rassomigliano a degli elmetti. La radice piuttosto scura può sembrare un rapanello di media grossezza.
Cresce soprattutto nei luoghi umidi, ai margini dei boschi di montagna con una decisa preferenza per i terreni che fiancheggiano le malghe e per quelli sui quali crescono numerose le ortiche.
L'aconito è una pianta velenosissima in ogni sua parte ed è saggia regola evitare ogni contatto. Chi ne avesse raccolto anche i soli fiori, abbia la precauzione di lavarsi accuratamente le mani prima di toccare cibo.
Anche la radice ha un alto potenziale di velenosità: basta assaggiarne un po' per morire in pochi minuti.
La cicuta è una pianta frequente, anzi piuttosto diffusa soprattutto in mezzo alle macerie, negli incolti, presso le case. E' una pianta velenosa e molto pericolosa specialmente per la sua somiglianza con il prezzemolo.
La cicuta però è una pianta dotata di un fusto eretto, cilindrico, alto da uno a due metri che si presenta chiazzato da una serie di macchie rosso-vinate. Stropicciandone le foglie, queste ultime, a differenza di quelle del prezzemolo, emanano un odore decisamente sgradevole.
Al Conium maculatum assomiglia la "cicuta virosa", anch'essa velenosa e le cui foglie profumano di prezzemolo, mentre la radice, al taglio, emette un lattice giallastro.
Nelle Alpi, però, è piuttosto rara.
Colchico - Colchium autumnale
Cresce soprattutto nei luoghi umidi, ai margini dei boschi di montagna con una decisa preferenza per i terreni che fiancheggiano le malghe e per quelli sui quali crescono numerose le ortiche.
L'aconito è una pianta velenosissima in ogni sua parte ed è saggia regola evitare ogni contatto. Chi ne avesse raccolto anche i soli fiori, abbia la precauzione di lavarsi accuratamente le mani prima di toccare cibo.
Anche la radice ha un alto potenziale di velenosità: basta assaggiarne un po' per morire in pochi minuti.
La cicuta è una pianta frequente, anzi piuttosto diffusa soprattutto in mezzo alle macerie, negli incolti, presso le case. E' una pianta velenosa e molto pericolosa specialmente per la sua somiglianza con il prezzemolo.
La cicuta però è una pianta dotata di un fusto eretto, cilindrico, alto da uno a due metri che si presenta chiazzato da una serie di macchie rosso-vinate. Stropicciandone le foglie, queste ultime, a differenza di quelle del prezzemolo, emanano un odore decisamente sgradevole.
Al Conium maculatum assomiglia la "cicuta virosa", anch'essa velenosa e le cui foglie profumano di prezzemolo, mentre la radice, al taglio, emette un lattice giallastro.
Nelle Alpi, però, è piuttosto rara.
Colchico - Colchium autumnale
Il colchico è una pianta diffusa nei prati di tutte le vallate alpine. Verso primavera si sviluppano delle belle foglie lanceolate, che possono raggiungere i venti o trenta centimetri di larghezza. In mezzo a questa foglie di un bel verde caratteristico, matura, verso giugno, il frutto, una specie di borsa piena di piccoli semi dapprima bianchi, quindi alquanto scuri.
Il colchico fiorisce in autunno, gli ultimi fiori dell'anno, che mettono sempre un po' di tristezza in chi si attarda nelle ultime passeggiate. Questi fiori assomigliano a dei tulipani piuttosto slanciati e assumono un bel colore lilla-porporino.
Il colchico è una pianta tutta velenosa, dalle foglie, ai semi, ai fiori. Se capita di manipolarlo è necessario lavarsi accuratamente le mani. Anche nel campo delle piante, purtroppo, come in quello dei funghi, le cronache dei giornali registrano frequenti avvelenamenti spesso mortali. Un po' di attenzione, quindi, un po' di tempo perso nel consultare qualche libro di testo o qualche botanico sono precauzioni che non nuocciono perché se delle erbe ci viene la salute, può succedere per inesperienza o leggerezza anche il contrario.
Il colchico fiorisce in autunno, gli ultimi fiori dell'anno, che mettono sempre un po' di tristezza in chi si attarda nelle ultime passeggiate. Questi fiori assomigliano a dei tulipani piuttosto slanciati e assumono un bel colore lilla-porporino.
Il colchico è una pianta tutta velenosa, dalle foglie, ai semi, ai fiori. Se capita di manipolarlo è necessario lavarsi accuratamente le mani. Anche nel campo delle piante, purtroppo, come in quello dei funghi, le cronache dei giornali registrano frequenti avvelenamenti spesso mortali. Un po' di attenzione, quindi, un po' di tempo perso nel consultare qualche libro di testo o qualche botanico sono precauzioni che non nuocciono perché se delle erbe ci viene la salute, può succedere per inesperienza o leggerezza anche il contrario.
• Coriandolo: le parti verdi e l'essenza sono tossiche;
• Cumino dei prati: l'essenza è tossica;
• Digitale: è pericolosissima e mortale! MAI PORTARE I FIORI ALLA BOCCA! (anche per questo tipo di erba vale ciò che ho detto per la Cicuta…)
• Erba del Diavolo: detto anche stramonio; gli effetti sono simili a quelli della belladonna perché fanno parte della stessa famiglia di piante, le solanacee, anch'esso è mortale;
•Felce maschio: tutta la pianta
•Ginestra: fiori e pianta nella sua totalità
• Ippocastano: la corteccia, la scorza dei frutti, i frutti stessi e i semi freschi sono tossici;
• Lauroceraso: velenose le foglie;
• Mandragora: tutta la pianta è molto velenosa! (approfondirò l’argomento…)
• Morella: le bacche, simili ai piselli, sono velenose;
• Oleandro: tutta la pianta è velenosa e può essere molto pericoloso;
• Ortica: i semi sono velenosi; il resto della pianta, come tutti sanno,
è urticante, ma questa caratteristica si annulla con la cottura e le ortiche sono ottime da mangiare;
• Ranuncolo: può essere pericoloso;
• Ruta: tutta la pianta è tossica;
• Tabacco: le foglie e le radici possono essere pericolose, non vanno ingerite;
• Tasso: la corteccia, le foglie e i frutti sono velenosi;
• Vischio: le bacche sono velenose;
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