Origini dell'Astrologia
La storia dell'Astrologia descrive nelle varie epoche e civiltà l'atteggiamento dell'uomo verso la Natura: natura esterna e natura interna o "umana". L'Astrologia è il risultato della relazione fra l'uomo e il suo ambiente. L'uomo primitivo viveva nel grembo della natura ed ogni cosa era animata da uno "spirito". Ogni sentimento o emozione interna era un'"entità astrale" che era entrata nell'anima. In questo stadio "animistico" di sviluppo, l'uomo riferiva ogni cosa a sè stesso, alle sue paure o ai suoi desideri. Il Sole e la Luna erano entità che donavano luce e sensazioni. Nell'antica Caldea e forse, ancora prima, ad Atlantide gli uomini adoravano le stelle, ricevevano la loro luce come una "qualità di vita".
L'uomo iniziò a sperimentare soggettivamente questa luce proiettando nella stella il risultato della sua esperienza emotiva e psichica.
L'Astrologia fonda i suoi principi su basi scientifiche ed astronomiche e si può definire uno strumento di conoscenza per aiutare l'uomo a conoscere meglio le sue qualità, partendo dal presupposto che i pianeti del nostro sistema solare, con i loro ritmi orbitali esercitino delle influenze.
L'astrologia occidentale è nata in Mesopotamia nel 3000 a.c. circa ed è stata tramandata fino ai nostri tempi attraverso i Greci e i Romani.
Il più importante "documento" antico, giunto fino ai nostri giorni, è l'Enuma Anu Emil, composto di 70 tavolette scritte intorno al 900 a.c., in cui venivano esplicitati dei riscontri di correlazioni tra fenomeni celesti ed eventi relativi alla vita degli uomini.
L'iconografia zodiacale risale invece al tardo Egitto: avendo riconosciuto che un gruppo di stelle influiva su certe disposizioni vitali, a queste si è associato un geroglifico, scegliendo il tipo animale, o in generale, il gesto che incarnava o simbolizzava questa attività. Ad esempio l'Acquario corrispondeva alla costellazione in cui si trovava la Luna piena quando iniziò la piena del Nilo.
I segni sono andati così a rappresentare degli animali (Ariete, toro, Granchio per il cancro, Leone, Scorpione, Pesci), dei personaggi fantastici o umani (Gemelli, Vergine, Sagittario, capricorno) o degli oggetti (Bilancia, Acquario).
Dall'antichità fino al XVIII secolo, l'astrologia è stata effettivamente considerata come una scienza e non si differenziava in modo sostanziale dall'astronomia. Molti saggi erano infatti anche grandi conoscitori dell'astrologia, come Pitagora, Talete o Newton.
Il sistema dell'astrologia occidentale classica è basato, come quello dei suoi illustri antenati, sull'osservazione degli astri e l'applicazione di statistiche; viene organizzato intorno al Sole e attribuisce specifici caratteri e qualità ai pianeti. Si sviluppa secondo lo zodiaco tropicale: i segni dello zodiaco sono una divisione arbitraria della cintura zodiacale delle costellazioni, attraverso le quali passano i pianeti. Sono immagini del tempo, e/o archi d'eclittica, contati dal punto d'Ariete e aventi tutti un'ampiezza pari a 30° di longitudine. Sono quindi una rappresentazione del tempo solare, delle stagioni e dei cicli vitali della natura.
Oggi segni e costellazioni non hanno più una loro coincidenza, a causa della precessione degli equinozi.
L'uomo iniziò a sperimentare soggettivamente questa luce proiettando nella stella il risultato della sua esperienza emotiva e psichica.
L'Astrologia fonda i suoi principi su basi scientifiche ed astronomiche e si può definire uno strumento di conoscenza per aiutare l'uomo a conoscere meglio le sue qualità, partendo dal presupposto che i pianeti del nostro sistema solare, con i loro ritmi orbitali esercitino delle influenze.
L'astrologia occidentale è nata in Mesopotamia nel 3000 a.c. circa ed è stata tramandata fino ai nostri tempi attraverso i Greci e i Romani.
Il più importante "documento" antico, giunto fino ai nostri giorni, è l'Enuma Anu Emil, composto di 70 tavolette scritte intorno al 900 a.c., in cui venivano esplicitati dei riscontri di correlazioni tra fenomeni celesti ed eventi relativi alla vita degli uomini.
L'iconografia zodiacale risale invece al tardo Egitto: avendo riconosciuto che un gruppo di stelle influiva su certe disposizioni vitali, a queste si è associato un geroglifico, scegliendo il tipo animale, o in generale, il gesto che incarnava o simbolizzava questa attività. Ad esempio l'Acquario corrispondeva alla costellazione in cui si trovava la Luna piena quando iniziò la piena del Nilo.
I segni sono andati così a rappresentare degli animali (Ariete, toro, Granchio per il cancro, Leone, Scorpione, Pesci), dei personaggi fantastici o umani (Gemelli, Vergine, Sagittario, capricorno) o degli oggetti (Bilancia, Acquario).
Dall'antichità fino al XVIII secolo, l'astrologia è stata effettivamente considerata come una scienza e non si differenziava in modo sostanziale dall'astronomia. Molti saggi erano infatti anche grandi conoscitori dell'astrologia, come Pitagora, Talete o Newton.
Il sistema dell'astrologia occidentale classica è basato, come quello dei suoi illustri antenati, sull'osservazione degli astri e l'applicazione di statistiche; viene organizzato intorno al Sole e attribuisce specifici caratteri e qualità ai pianeti. Si sviluppa secondo lo zodiaco tropicale: i segni dello zodiaco sono una divisione arbitraria della cintura zodiacale delle costellazioni, attraverso le quali passano i pianeti. Sono immagini del tempo, e/o archi d'eclittica, contati dal punto d'Ariete e aventi tutti un'ampiezza pari a 30° di longitudine. Sono quindi una rappresentazione del tempo solare, delle stagioni e dei cicli vitali della natura.
Oggi segni e costellazioni non hanno più una loro coincidenza, a causa della precessione degli equinozi.